17 agosto 1126
17agosto 2008
Agata, Santa, Patrona di Catania,
piccola grande donna, vissuta al tempo delle persecuzioni romane contro i cristiani.Eroina prima che santa,fa specie pensare a quanto coraggio aveva in corpo questa nobile ragazza catanese,attratta esclusivamente dalla fede,indifferente alle ricchezze terrene,impassibile alle minacce.
Catania romana,al tempo di Agata, era una grande ed importante città:un grande teatro, un immenso anfiteatro,il circo massimo,la naumachia e ancora terme e splendidi edifici adornavano la città retta dal prepotente e crudele Dezio.Il proconsole è attratto dalla ragazza cristiana, tenta di circuirla in tutti i modi. E Lei,cosa fà? Lo snobba. Lui però ha, dalla sua, la legge che lo autorizza a perseguitare i suguaci di Cristo.E allora comanda che gli vengano inflitte crudelissime torture:stiramento delle membra,bruciature con ferri roventi,fin quando due grosse tenaglie di ferro le estirperanno i seni. Agata resiste,non si piega, è forte, ostinatamente fedele alla Sua dottrina.Il crudele "corteggiatore" capisce che è tutto inutile,si sente beffeggiato da quella orgogliosa ragazza cristiana.<Che venga posta su un letto di brace> comanda.E l'ordine viene eseguito,Agata subirà la tortura dei carboni ardenti.A questo si ribellerà persino la natura:un violento terremoto scuote la città,i catanesi chiedono che venga interrotta la crudele condanna,Decio terrorizzato acconsente ed Agata viene tratta precipitosamentefuori dal rogo ma è troppo tardi,la ragazza stremata muore.E' il 5 Febbraio 251.
Ad un anno dalla morte il suo Velo posto davanti ad un fiume di lava ne fermerà miracolosamente la discesa.Da quel lontano giorno Agata è la Patrona di Catania.I catanesi la adorano,in suo onore si tiene ogni anno una festa che è in ordine d'importanza la terza al mondo.Tra il 3 ed il 6 febbraio 400.000 persone affollano i luoghi di culto catanesi.Ma c'è un'altra ricorrenza che riguarda Sant'Agata,meno popolare,meno chiassosa.Si celebra il 17 Agosto ed è l'anniversario del rientro a Catania delle spoglie sacre.I resti della Santa vennero trafugati dal Generale Giorgio Maniace che li recò in dono al Basileus Michele IV a Costantinopoli dove rimasero per più di ottant'anni,furono fortuitamenti riportati in patria da due soldati, Goselino e Gilberto,leggendariamente guidati dalla Santa.Il 17 Agosto 1126 la Santuzza sbarca nel porto di Ognina tra il frastuono di tutte le campane della città e gli increduli catanesi che accorsero in camicia da notte,da questo gesto nacque la tradizione del sacco bianco,tradizionale abito dei devoti.Quella del 17 agosto è una festa quasi intima per i pochi catanesi scampati alle ferie fuori città,che si ritrovano di prima mattina presso il Duomo, davanti la porta della "Cammaredda"- la stanzetta scavata tra le spesse mura dell'abside che custodisce i resti della Santa- Una piccola folla attende trepidante l'apertura di quella piccola porta, poi una ad una sfilano tra i fedeli le sacri reliquie,l'emozione è grande,inspiegabile,magica.