L'aria palermitana è calda e odorosa dei primi gelsomini della stagione. E'una tipica giornata di Giugno,le panchine del porto pullulano di gente di tutte le razze ,di mercanzie colorate:spezie odorose, frutta e ortaggi della Conca attendono di essere imbarcati per raggiungere il "continente".Oggi il porto è tutto un via-vai di curiosi,agenti di sicurezza,funzionari municipali.Finalmente due vascelli attraccano dolcemente con il loro prezioso carico. E' il 9 Giugno 1687 quando per ordine di Carlo II°Re di Spagna sbarca in Sicilia il pluriblasonato
Juan Francisco Pacheco,
Gomez,Sandoval,Mendoza,Aragon,Toledo,
Velasco,Tellez,Giron,
per farla breve Don Euzeda,Vicerè di Sicilia.
Non era il primo.Dal 1415 la Sicilia da Regno era scaduta in Viceregno ed in 272 anni di dominio spagnolo i vicerè che si alternarono alla guida della multietnica isola godettero di poco spazio per le iniziative personali.I rappresentanti del Rey dovevano seguire alla lettera le istruzioni contenute nella Restrictio Viceregum ;una sequela di norme rigidissime dettate dal sovrano in persona,regole difficilmente raggirabili,alle quali noin potè opporsi nemmeno il Parlamento Siciliano.Con l'assenzo del Sovrano di Spagna i Vicerè in Sicilia costruirono castelli,palazzi,monumenti,acquedotti,ospizi e sopratutto chiese. Il Vicerè Euzeda regnò in Sicilia fino al 1696.Altri gli succederanno,dopo gli spagnoli anche i Savoia,gli Asburgo ed i Borbone regneranno in Sicila tramite i vicerè.
N.B.
L'Euzeda dei "Viceré" di Federico De Roberto non ha nulla a che fare con il vero vicerè spagnolo di Sicilia.L'autore ha utilizzato questo nome per il suo personaggio ambientato nella Catania di metà ottocento.Una fantasia letteraria che fa rivivere gli Uzeda 2 secoli dopo.i